Foto e piedi autoprodotti |
Incontro
Antonio Moresco
in una
piccola stanzetta
della Casa
delle Culture
della mia
città, uno
dei pochi
avamposti "altri",
mi aspettavo
molta gente
e invece
siamo meno
di dieci.
Per me
Antonio Moresco
è lo
scrittore che
a quarant'anni
ha pubblicato
un libro
di più
di mille
pagine scritto
in quindici
anni tutto
a penna.
Scrittore corporale
per cui
scrivere è
un'attività necessaria
del corpo,
quotidiana assistenza
di sé
e del
mondo.
In
un' intervista
all'Era Glaciale
di qualche
anno fa
descriveva il
suo lavoro
di scrittura
come una
fatica quotidiana,
il bisogno
del "corpo
a corpo"
da cui
fece scaturire
i "Canti
del caos".
Lo
guardo davanti
a me
a pochi
passi di
distanza, mi
appare più
dolce e
più vivo
dell'immagine densa
e ferma
che mi
aveva dato
in quell'intervista.
Indossa
gli occhiali,
ma quando
legge se
li toglie
e si
avvicina al
foglio, di
nuovo corpo
a corpo.
Nel
2009 la
rivista Il
primo Amore,
fondata tra
gli altri
da Moresco,
lancia un
incontro e
un sito
"Tribù d'italia"
per mettere
insieme le
luci che
resistono nel
buio sociale
e culturale.
«Bisogna
ricominciare da
qui, dalle
persone che
si riconoscono
e che
si mettono
a sedere
attorno allo
stesso fuoco».
Attorno
a quel
fuoco sedettero
materialmente molte
realtà sociali
e culturali
dal Nord
al Sud
d'Italia.
Scaturirono
riflessioni, un
sito, poi
un passo
ancora. Quella
che poteva
essere solo
una rete
lontana, di
vicinanza per
non affogare,
è divenuta
maglia, ha
preso corpo.
Il
20 maggio
2011 le
Tribù si
mettono in
cammino da
Milano per
arrivare fino
a Napoli
e ricucire
l'Italia coi
passi.
«Proponiamo
a persone singole e a gruppi, donne e uomini, un gesto elementare,
irriducibile, disarmato, contagioso, proliferante: quello di compiere
un viaggio o un pezzo di viaggio attraverso l’Italia, a piedi,
ciascuno secondo le proprie possibilità e disponibilità di tempo,
dieci passi o settecento chilometri, non importa, da Milano a Napoli,
per incontrare lungo il percorso tutti quelli che si vorranno unire e
fare un pezzo di strada insieme.
Una
fila di persone che mettono in cammino non solo i loro corpi ma anche
le loro menti, una carovana muta, senza bandiere, senza slogan, senza
striscioni, solo i nostri corpi e le nostre menti che riprendono il
movimento. E che attraversa e congiunge in un unico abbraccio il
nostro paese lacerato e annichilito che vorrebbero lacerare e
annichilire ancora di più».
Questo
l'invito di Moresco.
Ci
racconta che a quella esperienza hanno preso parte settecento persone
con una percentuale molto alta di donne, camminatrici e camminatori
che hanno ritessuto fisicamente con i piedi i fili stanchi di un
paese che mirava a lacerarsi.
«Quando
si cammina si riesce a fare cose che non si pensava, ciascuno tira
fuori il meglio da sé. La mente si libera. Se vivessimo la vita come
viaggio tutto cambierebbe».
Uno
spostamento in avanti che parte dal corpo per spostare le menti. Un
segnale non-verbale, psico-fisico, immediato.
Un
paese che si muove e lo fa per davvero.
«Camminare
cambia la percezione del mondo: se viaggi con un mezzo sei passivo,
tu non sei nulla e il mezzo di trasporto è tutto, entri in una
capsula; se cammini non ti annoi mai, entri in un'esperienza fluida.
Se cammino non sono spostato, sono io che mi sposto e sposto il
mondo, sono attivo, sono un attore. Questo alla lunga ti dà l'idea
che sei molto più forte di quello che pensavi».
Moresco
parla di un'umanità “tostissima” che ha accettato il cammino
come scuola per diventare da agita a agente.
Un
altro aspetto interessante è quello del camminare a lato delle vie
note, prendere strade e sentieri prima sconosciuti, molti antichi, un
modo per «entrare nella pancia del paese».
Ora
Cammina Cammina si rilancia «di esagerazione in esagerazione» e
diventa Stella d'Italia: cinque braccia di camminatori per tessere
l'ossatura del paese e riunirsi all'Aquila, con lo stesso spirito,
solo lanciato ancora più avanti.
Uno
dei bracci partirà da Leuca il 2 giugno per arrivare a Matera il 12
giugno. Fino a Taranto il percorso sarà curato da Speleo Trekking
Salento di Lecce.
A
Matera si ricongiungerà ai bracci della Sicilia e della Calabria, e
da lì tutti i sud si dirigeranno verso L'Aquila per riunirsi ai
bracci del nord.
All'Aquila
dal 5 all'8 luglio ci sarà un incontro nazionale e internazionale:
tre giorni di manifestazioni artistiche e musicali nel centro storico
della città con al centro proprio l'esperienza del terremoto. Da
terremotati a terremotanti per comprendere che «il terremoto
è la forma stessa della nostra vita e che bisogna saperci
convivere».
Qualcuno
chiede a Moresco come ha vissuto da scrittore questa esperienza.
«Le
due cose si moltiplicano l'una con l'altra: il camminare e lo
scrivere».
Camminare
porta con sé un'idea più avventurosa della vita, come lo scrivere
che è un'attività di esplorazione. «E' l'impressione del corpo che
impressiona la mente».
La
scrittura come a corpo a corpo, il vivere stesso come esplorazione
continua, attitudine antica al movimento, da riscoprire per
reinventare con i passi il corpo-paese.
Qui i racconti, le
informazioni, i suggerimenti per unirsi al cammino:
http://camminacammina.wordpress.com/
http://www.trekkingsalento.com/stella%20_italia%20_2012.htm
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