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lunedì 7 maggio 2012

Stella d'Italia. Dalla parola ai piedi


Foto e piedi autoprodotti


Incontro Antonio Moresco in una piccola stanzetta della Casa delle Culture della mia città, uno dei pochi avamposti "altri", mi aspettavo molta gente e invece siamo meno di dieci. Per me Antonio Moresco è lo scrittore che a quarant'anni ha pubblicato un libro di più di mille pagine scritto in quindici anni tutto a penna. Scrittore corporale per cui scrivere è un'attività necessaria del corpo, quotidiana assistenza di e del mondo.
In un' intervista all'Era Glaciale di qualche anno fa descriveva il suo lavoro di scrittura come una fatica quotidiana, il bisogno del "corpo a corpo" da cui fece scaturire i "Canti del caos".
Lo guardo davanti a me a pochi passi di distanza, mi appare più dolce e più vivo dell'immagine densa e ferma che mi aveva dato in quell'intervista.
Indossa gli occhiali, ma quando legge se li toglie e si avvicina al foglio, di nuovo corpo a corpo.
Nel 2009 la rivista Il primo Amore, fondata tra gli altri da Moresco, lancia un incontro e un sito "Tribù d'italia" per mettere insieme le luci che resistono nel buio sociale e culturale.
«Bisogna ricominciare da qui, dalle persone che si riconoscono e che si mettono a sedere attorno allo stesso fuoco».
Attorno a quel fuoco sedettero materialmente molte realtà sociali e culturali dal Nord al Sud d'Italia.
Scaturirono riflessioni, un sito, poi un passo ancora. Quella che poteva essere solo una rete lontana, di vicinanza per non affogare, è divenuta maglia, ha preso corpo.
Il 20 maggio 2011 le Tribù si mettono in cammino da Milano per arrivare fino a Napoli e ricucire l'Italia coi passi.
«Proponiamo a persone singole e a gruppi, donne e uomini, un gesto elementare, irriducibile, disarmato, contagioso, proliferante: quello di compiere un viaggio o un pezzo di viaggio attraverso l’Italia, a piedi, ciascuno secondo le proprie possibilità e disponibilità di tempo, dieci passi o settecento chilometri, non importa, da Milano a Napoli, per incontrare lungo il percorso tutti quelli che si vorranno unire e fare un pezzo di strada insieme.
Una fila di persone che mettono in cammino non solo i loro corpi ma anche le loro menti, una carovana muta, senza bandiere, senza slogan, senza striscioni, solo i nostri corpi e le nostre menti che riprendono il movimento. E che attraversa e congiunge in un unico abbraccio il nostro paese lacerato e annichilito che vorrebbero lacerare e annichilire ancora di più».
Questo l'invito di Moresco.
Ci racconta che a quella esperienza hanno preso parte settecento persone con una percentuale molto alta di donne, camminatrici e camminatori che hanno ritessuto fisicamente con i piedi i fili stanchi di un paese che mirava a lacerarsi.
«Quando si cammina si riesce a fare cose che non si pensava, ciascuno tira fuori il meglio da sé. La mente si libera. Se vivessimo la vita come viaggio tutto cambierebbe».
Uno spostamento in avanti che parte dal corpo per spostare le menti. Un segnale non-verbale, psico-fisico, immediato.
Un paese che si muove e lo fa per davvero.
«Camminare cambia la percezione del mondo: se viaggi con un mezzo sei passivo, tu non sei nulla e il mezzo di trasporto è tutto, entri in una capsula; se cammini non ti annoi mai, entri in un'esperienza fluida. Se cammino non sono spostato, sono io che mi sposto e sposto il mondo, sono attivo, sono un attore. Questo alla lunga ti dà l'idea che sei molto più forte di quello che pensavi».
Moresco parla di un'umanità “tostissima” che ha accettato il cammino come scuola per diventare da agita a agente.
Un altro aspetto interessante è quello del camminare a lato delle vie note, prendere strade e sentieri prima sconosciuti, molti antichi, un modo per «entrare nella pancia del paese».
Ora Cammina Cammina si rilancia «di esagerazione in esagerazione» e diventa Stella d'Italia: cinque braccia di camminatori per tessere l'ossatura del paese e riunirsi all'Aquila, con lo stesso spirito, solo lanciato ancora più avanti.
Uno dei bracci partirà da Leuca il 2 giugno per arrivare a Matera il 12 giugno. Fino a Taranto il percorso sarà curato da Speleo Trekking Salento di Lecce.
A Matera si ricongiungerà ai bracci della Sicilia e della Calabria, e da lì tutti i sud si dirigeranno verso L'Aquila per riunirsi ai bracci del nord.
All'Aquila dal 5 all'8 luglio ci sarà un incontro nazionale e internazionale: tre giorni di manifestazioni artistiche e musicali nel centro storico della città con al centro proprio l'esperienza del terremoto. Da terremotati a terremotanti per comprendere che «il terremoto è la forma stessa della nostra vita e che bisogna saperci convivere».
Qualcuno chiede a Moresco come ha vissuto da scrittore questa esperienza.
«Le due cose si moltiplicano l'una con l'altra: il camminare e lo scrivere».
Camminare porta con sé un'idea più avventurosa della vita, come lo scrivere che è un'attività di esplorazione. «E' l'impressione del corpo che impressiona la mente».
La scrittura come a corpo a corpo, il vivere stesso come esplorazione continua, attitudine antica al movimento, da riscoprire per reinventare con i passi il corpo-paese.

 
Qui i racconti, le informazioni, i suggerimenti per unirsi al cammino:
http://camminacammina.wordpress.com/
http://www.trekkingsalento.com/stella%20_italia%20_2012.htm


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