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sabato 20 agosto 2011

ImmaginazioniSonoreUno. "VENERI".


E' il crepuscolo.
Due donne belle, ognuna nella sua particolare bellezza,
salgono fuori dall'acqua.
Sono due veneri del lago.
Hanno voci leggere, un soffio di canto che esce dalla superficie increspata dell'acqua e sale con loro, ricerca onde sonore tra i flutti.
Un uomo giovane, riccio sta lì a farsi il bagno sul bordo del lago e suona l'acqua col suo corpo che si muove.
Un altro con capelli di vento e occhi di fuoco, sta fuori, piedi nudi e sbatte pietre con due bacchette.
Quando le vedono salire quasi naturalmente il suono dell'acqua e quello delle pietre iniziano a muoversi sinuosi tra il canto sottile.
I suoni si cercano, si fondono amorosi tra sabbia e cielo.
D'improvviso le voci parlano alle pietre, è un dialogo da lontano
che sfocia in un ruggito, un fischio, uno scalpitare concitato di cuore e mani che battono più forte.
E' la savana dell'anima, la voce vorrebbe urlare, ma canta.
Diventa l' approdo dolce all'eccitazione che scuote le viscere.
All' accorgersi di questo andare concitato delle voci, le veneri escono dall'acqua, camminano lente a piedi nudi, lasciano gli affamati leoni là, uno nell'acqua e l'altro seduto in terra.
Rimane dietro loro una scia di profumo che prolunga i suoni nelle mani del suonatore d'acqua e dell'agitatore di pietre.
Rimangono i divoratori ai fianchi dell'accampamento a controllare che tutto proceda,
mentre le donne si lasciano truccare dal sole e indossano pelle di luna.
C'è attesa che la bellezza torni a sfiorare il fianco della montagna, che le veneri sorgano di nuovo da quell'acqua.
Qua intanto si prepara il banchetto, la festa dei suoni e della carne,
il ricongiungimento ancestrale, tra uomo e donna,  suono e  materia.

(Ammirato Culture House. Sabato 6 agosto. Tarda mattinata. Mina Tindle e Emily Hall provano una nuova canzone, Louis suona la chitarra e Oh Petroleum la batteria)

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